N. 4
27 marzo. Paolo. Parigi.
Oggi che è il giorno del tuo compleanno
ho il mio guaito -che nessun’altro sente-
nelle orecchie, come di un cagnoletto
abbandonato per la strada
da un cretino per paura
del contagio.
Mi sento senza casa nella casa senza te
ancora più vuota
piccoletto mio giovanissimo uomo
che col mondo in pandemia
te ne stai da solo a badare a te stesso
in un monolocale parigino.
Ed io nel frigo non ho le uova
nemmeno una per una pasta frolla.
Per questo alzo le mani agito le dita
e ti preparo la torta con le nuvole di panna.
Te la mando col fiato
che ti presto per soffiare
sulle ventiquattro candeline.
Tu affacciati alla finestra.
Guarda il cielo ché la mangi.
E danne una fetta
anche a tuo fratello.
Marc Chagall, Parigi dalla finestra, 1913
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