TRATTE DA L'ORO UNTO
Il verme all'esca si arrotonda
come una parentesi che apre
la gola di un merluzzo e gli chiude la vita.
(Ci penso mentre gli tolgo la lisca
profumata al prezzemolo e all'aglio.)
In fondo alla padella grande
che sporca i miei fornelli e cuoce il pesce
mi sfrigola la mente. E come una sogliola muoio
quasi fossi al mondo uno spino di troppo.
Mi squaglio come la margarina sul gas
e non perché fa caldo. Però mi succede
di ripensare ai morti,
un piatto denso adesso di amori e pianti.
Così, come la vita fosse una cucina.
C'era un brincello di tempo davanti casa:
i funghetti prataioli che durano solo un giorno.
Ed il giardino (mi pare) un'ora cruccia e duole,
poi torna, e niente è stato, come prima.
Credevo di avere trovato the cry of quail
ed invece era il grido della mia pancia vuota.
(Così mi sazio di formaggio e penso
che avrei preferito il silenzio).
Lasciavano gli alberi uno spiraglio
ed io guardavo dove finisce il cielo. Poi hanno sbattuto una porta, ed il rumore ha spaventato
il mio cuore di giovane volpe.
Una biscia in giardino si è infilata in un buco
che ho immediatamente chiuso.
E se si attaccherà troppo alla calce
avrò sotto la casa, per sempre stampata
la sua effigie.
Vedo il cielo nel lavandino
fra i nuvoli del detersivo.
E' il solo posto dove
io che non ho nemmeno un pozzo e uno stagno,
ho potuto mettere la luna.
E scivola la mano
sul panno che voglio bianco.
E' uno strano tramonto quello di questa sera:
nuvolacci neri e stretto in mezzo
un rosso vivo rimasuglio di sole.
Più in là, una stella in agguato
come un'improvvisa banchisa di ghiaccio.
In fondo alla padella grande
che sporca i miei fornelli e cuoce il pesce
mi sfrigola la mente. E come una sogliola muoio
quasi fossi al mondo uno spino di troppo.
Spesso mi piego al vento delle ali
di un insetto. E accade allora
che non so più se sono
così pesante e grande,
guardando occhi negli occhi il cielo a dieci
centimetri da terra.
Con l'antenna occipitale
di una lumaca in testa,
molle di pioggia come una foglia,
vado incontro alla lucerna che cerca
qualcosa in mezzo all'erba.