SCUOLA
A scuola I
Prendo me stessa e ce ne faccio un'altra.
La coccolo e accarezzo,
le offro parole e baci,
liquori distillati
dal frutto a sorosio
di fragole del bosco
che cresce oltre le sponde del mio fiume.
Per te di certo sono un poco stramba
ma quanta gente parla solamente
a se stessa. Io almeno
sul colle dell’infinito
ogni mattina apro la finestra
mentre mille giovani voci
mi annunciano –Buongiorno.
-Buongiorno, rispondo. A loro, al mondo.
Spillo per tutti in coppe immaginarie
l’elisir delle fragole
e non conto se nel frattempo sono
due oppure una solo.
A scuola II, Classe IV B T.G.A
Sotto i banchi un tappeto da preghiera
turco. Gigli dell’India alle finestre.
In un pezzo del mare di Croazia
il brillio degli squillanti pendenti
a cristalli d’Arabia. Meraviglia
di quest’aula di scuola dove
non mangiano sangue e maiale
le mie ragazze col velo. E in tutte
le nostre teste ben fatte il miscuglio
di nomi impronunciabili mentre
tra queste quattro mura siamo il mondo
che splende e nel baccano degli idiomi
fa le feste ogni mattina
alla torre di Babele
che è caduta.